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Un altro protagonista delle tavola romagnola è il vino, caratteristico come in ogni regione italiana: il rosso Sangiovese e il bianco Trebbiano [url=http://www.1855sacramento.com/moncler.php]moncler outlet[/url] sono [url=http://www.mansmanifesto.fr]doudoune moncler homme[/url] i più celebri vini romagnoli.
La cucina romagnola, quindi, più che di ricette particolari è fatta di saperi tramandati e culture particolari: [url=http://www.maximoupgrade.com/hot.php]hollister[/url] una di esse è la “cultura dell’insalata”, ?la conoscenza delle piante crude commestibili.
La cucina romagnola è nota in in Italia e nel mondo per la sua opulenza e per il gusto deciso ma semplice dei suoi piatti o dei suoi prodotti tipici. Le sue caratteristiche sono quelle di una cucina essenziale e contadina, poco legata alla tradizione di mare – fatta eccezione per la zona costiera.
Come si evince da tre dei cinque piatti elencati, il piatto cardine della cucina romagnola è la pasta in brodo, che [url=http://www.getconversational.com]hollister france[/url] è definita “biada dell’uomo” da un proverbio locale. Alcuni piatti tradizionali che non [url=http://www.thehygienerevolution.com/barbour.php]barbour[/url] sono sopravvissuti fino ad oggi sono comunque rintracciabili nella letteratura culinaria romagnola: spiccano le lasagne, i manfrigoli o la tardura – un minestrone di formaggio, uova e pane grattugiato.
Celebri tra i secondi sono invece i salumi, come coppa, prosciutto e salame, mentre tra i dolci sono famosi i sabadoni, dei tortelli farciti con cotognata di mele o pere, castagne e la saba, uno sciroppo ricavato dall’uva.
Nel 1913 un altro gastronomo, Antonio Sassi, fece il primo censimento [url=http://www.sandvikfw.net/shopuk.php]hollister sale[/url] dei piatti “del popolo, che conserva buona parte delle vecchie costumanze”. Il [url=http://www.1855sacramento.com/moncler.php]moncler sito ufficiale[/url] risultato è però di ben poche pietanze: i cappelletti, pasta che varia la sua forma e il suo ripieno in base alla città e spesso al quartiere in cui viene prodotta; passatelli, ossia le “pappardelle asciutte condite in perfetta regola”, la piadina, anch’essa variabile per cottura e grandezza in base alla zona.
Il numero dei piatti non è vastissimo, fatto che ha spinto il giornalista italiano Max David a considerare che “noi romagnoli non abbiamo una vera [url=http://www.mquin.com/giuseppezanotti.php]giuseppe zanotti sneakers[/url] cucina romagnola”. Certamente famoso è il ricettario [url=http://www.rtnagel.com/louboutin.php]louboutin[/url] del gastronomo e critico letterario Pellegrino Artusi, composto da ricette legate alla tradizione romagnola e a quella [url=http://www.rtnagel.com/louboutin.php]louboutin pas cher[/url] di tutto il Nord-Italia, influenzato anche dalla cucina francese.
Un’altra cultura, [url=http://www.davidhabchy.com]barbour outlet[/url] affine a quella della pasta in brodo, è quella della pasta all’uovo fatta in casa. La ricetta popolare la prevede senz’acqua, solo con uova e farina: dalla sfoglia si ricavano le varie trafile come i quadrucci, i cappelletti, [url=http://www.davidhabchy.com]barbour sale[/url] i tortellini, i maltagliati e i ravioli. Per gli gnocchi, invece, è necessario aggiungere le patate.
Per assaggiare i piatti di questa antica tradizione e scoprire nuovi sapori, si può scegliere di ?trascorrere una vacanza da queste parti, in uno degli; capaci di soddisfare ogni esigenza, anche quelle di chi cerca una soluzione economica, questi e pacchetti tutto compreso perfetti per un week end enogastronomico.
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